giovedì 30 giugno 2022

Post... COVID

Ho avuto il COVID tre settimane fa. Venerdì 10 ho fatto il tampone che ha certificato la mia positività, lunedì 20 quello che mi ha permesso di uscire dall'isolamento.

Sono stati dieci giorni di ansia e di noia.
Molta molta noia, ma anche un po' di ansia perchè, seppure non abbia avuto sintomi gravi e addirittura men che medi, ho comunque avuto il timore che la situazione potesse peggiorare improvvisamente, sopratutto al quarto giorno quanto la febbre (detto con sensazionalismo giornalistico) è schizzata da 37.4 a 38 gradi e, contemporaneamente, la mia compagna contagiata e contagiante perdeve gusto e olfatto.

Dal quinto giorno, quando sono quasi del tutto scomparsi i sintomi, è inizita la noia pura. Nonostante avessi all'orizzonte la prospettiva di almeno 3 o 4 giorni di forzato relax casalingo, non sono quasi mai riuscito a concentrarmi su alcuna attività, neppure quelle che in altre occasioni avrei adorato: non riuscivo a leggere, a "lavorare sul computer", non mi veniva sonno. Al massimo riuscivo a far passare il tempo abbandonandomi sul divano a guardare tv spazzatura, visto che film o serie più impegnate non mi davano soddisfazione.
Questa apatia, che ho interpretato come un long-COVID e che mi è durata fino a tutta la settimana scorsa non era una mancanza di energia muscolare, neppure apatia dovuta a mancanza di sonno, che comunque è stato faticoso per l'ondata di caldo. E' stato quasi qualcosa di spirituale, come se la mia "anima" non avesse voglia di sforzarsi. Ovviamente la spiegazione vera è in qualche forma di disturbo psico-neurologico che forse sarà definito in futuro, ma al momento non riesco a spiegare meglio la sensazione.