mercoledì 9 settembre 2020

Il sesso in America nei film

Una delle differenze tra la cinematografia americana e quella europea è nella frequenza con cui si vede o si racconta di fare sesso. Sembra che negli Stati Uniti non si faccia altro che accoppiarsi, giorno e notte, ma sopratutto, in situazioni in cui io difficilmente riuscirei a performare: dopo aver litigato col partner; dopo un licenziamento o un insuccesso lavorativo; quando diagnosticano una brutta malattia a un familiare; perfino nel bel mezzo di un'inseguimento.

Il sesso nella maggior parte di questi film non ha lo scopo di solleticare i pruriti degli spettatori, poichè è spesso solo accennato o raccontato, senza ostentazione di corpi nudi; più probabilmente è solo un pigro espediente di sceneggiatura. Però deve pur sembrare credibile per il pubblico americano, altrimenti, come potrebbe apprezzare un prodotto dove tali scene si ripresentano più volte in un film o in una puntata? Io non riesco ad immaginare un film italiano, nel quale il protagonista, chiamiamolo Rocco, appena saputo che la madre è malata di tumore, dopo due ore si ubriaca e fa sesso con la cognata, Cinzia, direttamente nel bagno del bar di fronte all'ospedale.

Allora mi chiedo: d'accordo che gli Stati Uniti sono mediamente un paese noioso, che laggiù l'abbonamento a Netflix costa di più che in Italia, ma davvero non hanno altro da fare che amoreggiare con il primo che passa, asciuttamente, senza coinvolgimento sentimentale, forse senza neppure vero piacere?



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